mercoledì 20 maggio 2020

Step#17

Una parola per combattere
A Amazzoni
B Balestra
C Cannone 
D Daga
E Esplosione
F Fortificazione
G Gengis Khan
H Hezbollah
I Innesco 
L Libertà 
M Mirmidoni 
N Nave
O Odino
P Portaerei  
Q Quisling 
R Robespierre
S Soldato
T Trabucco
U Ungaretti
V Von Clausewits
Z Zapata Emiliano

Step#16

Un "testimonial" di eccezione 
Cercare e trovare un rappresentante del verbo combattere nella storia dell'umanità è impresa assai ardua.
Tantissimi sono stati i reggenti che hanno portato alla massima espansione i propri territori, parecchi i condottieri che hanno portato alla rivolta i propri popoli,copiosi i guerrieri le cui spade sono state impregnate del sangue dei nemici, innumerevoli gli eroi che nelle legenda si sono ammantati di coraggio, forza ,resilienza e abnegazione .
Nella lista dei più grandi possiamo di certo annoverare Cesare,Alessandro Magno,Ulisse,AchilleCarlo Magno,Cesare Borgia e Gengis Khan.
Eppure niuno di questi si avvicina lontanamente al nostro rappresentante.
Il suo spirito combattivo risiede nella sua storia, nel suo animo e nelle gesta di cui è stato capace.
La sua voglia di vittoria e la sua risolutezza era possibile leggerle persino dallo sguardo.
Tutto in lui lasciava intendere che per quanto sarebbe stata dura, lui avrebbe tenuta la barra dritta, dal doppio petto al cilindro, dalla pochette da uomo al papillon ,passando per l'orologio da taschino ed il bastone, finanche il suo celebre sigaro aggiungeva autorevolezza alla sua figura .

Sir Winston Leonard Spencer Churchill è il testimonial di Combattere.
Per sciogliere ogni riversa circa la la bontà della scelta ripropongo un estratto del celebre discorso con cui Churchill mosse il primo passo verso la liberazione del mondo dal terrore Nazista .

«Sir, I have, myself, full confidence that if all do their duty, if nothing is neglected, and if the best arrangements are made, as they are being made, we shall prove ourselves once more able to defend our island home, to ride out the storm of war, and to outlive the menace of tyranny, if necessary for years, if necessary alone. At any rate, that is what we are going to try to do. That is the resolve of His Majesty's Government – every man of them. That is the will of Parliament and the nation. The British Empire and the French Republic, linked together in their cause and in their need, will defend to the death their native soil, aiding each other like good comrades to the utmost of their strength.
Even though large tracts of Europe and many old and famous States have fallen or may fall into the grip of the Gestapo and all the odious apparatus of Nazi rule, we shall not flag or fail. We shall go on to the end. We shall fight in France, we shall fight on the seas and oceans, we shall fight with growing confidence and growing strength in the air, we shall defend our island, whatever the cost may be. We shall fight on the beaches, we shall fight on the landing grounds, we shall fight in the fields and in the streets, we shall fight in the hills; we shall never surrender, and if, which I do not for a moment believe, this island or a large part of it were subjugated and starving, then our Empire beyond the seas, armed and guarded by the British Fleet, would carry on the struggle, until, in God's good time, the New World, with all its power and might, steps forth to the rescue and the liberation of the old.»
«Ho, io stesso, piena fiducia che se tutti faranno il loro dovere, se nulla verrà trascurato, e se saranno prese le decisioni migliori - come sono prese - ci dimostreremo ancora una volta in grado di difendere la nostra isola, di cavalcare tempesta della guerra e di sopravvivere alla minaccia della tirannia, se necessario per anni, se necessario da soli. Ad ogni modo, questo è ciò che tenteremo di fare. Questa è la decisione del governo di Sua Maestà, all’unanimità. Questa è la volontà del Parlamento e della nazione. L'impero britannico e la Repubblica francese, uniti nella causa e nei bisogni, difenderanno fino alla morte il loro territorio natio, aiutandosi a vicenda come buoni compagni con il massimo delle forze.
Anche se ampie parti dell'Europa e molti Stati antichi e famosi sono caduti o potrebbero cadere nella morsa della Gestapo e di tutto l'odioso apparato del dominio nazista, noi non desisteremo né abbandoneremo. Andremo avanti fino alla fine. Combatteremo in Francia, combatteremo sui mari e gli oceani, combatteremo con fiducia crescente e con forza crescente nell'aria, difenderemo la nostra isola a qualunque costo. Combatteremo sulle spiagge, combatteremo nei luoghi di sbarco, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline, non ci arrenderemo mai; e se, cosa che non credo neanche per un momento, quest'isola o gran parte di essa fosse soggiogata e affamata, allora il nostro impero d'oltremare, armato e guidato dalla flotta britannica, continuerà la lotta fino a quando, se Dio vorrà, il Nuovo Mondo, con tutta la sua forza e potenza, si muoverà al salvataggio e alla liberazione del vecchio.»
Bibliografia




Step#15


Uomo e scienza:un pericoloso rapporto
I re,imperatori e condottieri di ogni epoca sono accomunati da un unico desiderio,combattere e vincere.Vincere sempre, essere in grado di sovrastare il nemico, distruggere reggimenti ed armamenti senza colpo ferire .Vincere e cancellare l’avversario, vincere e non subire perdite.
Per millenni i migliori ingegneri di tutte le corti reali hanno impiegato il loro intelletto e le loro energie per sviluppare armi e tecniche d assedio al solo fine di avvicinarsi a questo incredibile seppur terrificante obiettivo . 
Questa che è rimasta per millenni un utopia o distopia, a seconda dei punti di vista, nelle menti di qualche scienziato divenne probabilità nel settembre nel 1905.
Nell’autunno di quell’anno Albert Einstein pubblicava l’articolo “L’inerzia di un corpo dipende dal suo contenuto di energia?”,nel quale rendeva partecipe gli scienziati  di tutto il mondo di ciò che egli aveva scoperto .

“Da questa equazione direttamente segue che se un corpo emette un'energia L sotto forma di radiazione, la sua massa diminuisce di L/c2. Il fatto che l'energia sottratta al corpo divenga energia di radiazione non è essenziale, e la conclusione che se ne trae è di portata più generale: la massa di un corpo è una misura del suo contenuto di energia di una quantità L, la massa varia, nello stesso senso, di L/9 × 1020, se l'energia si misura in erg e la massa in grammi.” 
(Albert Einstein, L'inerzia di un corpo dipende dal suo contenuto di energia?)

Per i profani Einstein stesso spiegò con semplici parole, che l’energia era materia e viceversa, cioè che una quantità infinitesima di materia era in grado di rilasciare un quantitativo di energia immenso .
Mai nella storia dell’umanità scoperta scientifica aveva destato tanto clamore ed interesse.Il motivo appare a noi oggi evidente ,quella scoperta aveva rivoluzionato il modo stesso di concepire tutte le branche della scienza ,dalla fisica alla chimica.
Cosi nel 1919 sulla base dei principi relativistici enunciati da Einstein il fisico 
neozelandese Ernest Rutherford, esegui con successo il primo rivoluzionario esperimento di quella che egli definì "disintegrazione dell'atomo”;questo fenomeno sembrava poter liberare una enorme quantità di energia. La ricerca proseguì negli anni venti con gli studi del danese Niels Bohr .
La svolta decisiva per la fissione nucleare la si ebbe negli anni ’30 con una sequela di scoperte sensazionali.
Nel 1932 ci fu la scoperta del neutrone da parte del britannico James Chadwick ,nel 1934  Enrico Fermi descrisse la formazione di isotopi attraverso il bombardamento dell'atomo con neutroni.Nel 1938 i tedeschi Otto Hahn e Fritz Strassmann riprodussero il fenomeno che essi denominarono fissione nucleare , Lise Meitner e Otto Frisch analizzarono meglio il fenomeno, in particolare sull'uranio, affermando che questo elemento, essendo particolarmente instabile, fosse facilmente divisibile, provocando la liberazione di una quantità enorme di energia.
 Nel 1939, gli scienziati Fermi e Szilard, in base ai loro studi teorici, persuasero Albert Einstein a scrivere una lettera al presidente Roosevelt per segnalare che c'era la possibilità ipotetica di costruire una bomba utilizzando il principio della fissione ed era probabile che il governo tedesco avesse già disposto delle ricerche in materia. Il governo statunitense cominciò così a interessarsi alle ricerche.





Modello della prima bomba atomica al plutonio (nome in codice "The Gadget") impiegata nel test Trinity.

Enrico Fermi proseguì negli Stati Uniti nuove ricerche sulle proprietà di un isotopo raro dell'uranio, l'uranio-235, fino a ottenere la prima reazione artificiale di fissione a catena autoalimentata.
Nel giugno del 1942,  Robert Oppenheimer, giunse alla conclusione che era teoricamente possibile costruire una bomba che sfruttasse la reazione di fissione a catena. 
La prima bomba atomica fu realizzata con un progetto sviluppato segretamente dal governo degli Stati Uniti,Progetto Manhattan, diretto da Robert Oppenheimer 



"The Gadget" al "Trinity Site" in Alamogordo, Nuovo Messico.


La prima bomba al plutonio (nome in codice "The Gadget") fu fatta esplodere nel "test Trinity" il 16 luglio 1945 nel poligono di Alamogordo, in Nuovo Messico. La prima bomba, all'uranio, ("Little Boy") fu sganciata sul centro della città di Hiroshima il 6 agosto 1945. La seconda bomba, al plutonio, denominata in codice "Fat Man", fu sganciata invece su Nagasaki il 9 agosto 1945. 
In quei giorni d’agosto i giornali di tutto il mondo riportavano sulle loro prime pagine, immagini che ancora oggi sono scolpite nella memoria di ognuno di noi .
Il fungo atomico ,le vittime dilaniate o le ombre sul suolo sono solo alcuni degli effetti catastrofici causati da quelle bombe.

Migliaia di reperti storici, di monumenti e edifici che testimoniavano la cultura e lo spirito di quelle popolazioni vennero cancellati in un battito di ciglia .
Le vite di migliaia di militari , di civili ,di donne di anziani e bambini furono cancellate in un istante insieme alle storie che questi portavano dentro di loro in quella che chiamiamo memoria collettiva .
Il senso di paura, di terrore e tristezza che i cittadini di tutto il mondo hanno provato nel vedere quelle immagini per ormai la quasi totalità di noi è solo ipotizzabile.
Ciò che invece sappiamo con certezza oggi, dopo migliaia di anni in cui abbiamo perseguito quell’obiettivo ,è che distruggere e devastare è ben diverso dal combattere. Combattere non significa tutto questo, combattere significa impegnarsi per migliorare se stessi ,significa studiare l’avversario con lo scopo di vincerlo certo ,ma significa anche mantenere ben saldo nella mente il rispetto per esso e l’umanità che risiede dentro ognuno di noi .
Bibliografia

Step#14

La guerra in mare e il XIX secolo
Nel corso dei secoli le tecniche e i tipi di guerra aumentarono significativamente compiendo trasformazioni repentine e radicali.
A partire dalla fine del Medioevo si comprese la fondamentale importanza delle flotte navali,queste se ben equipaggiate,oltre a rappresentare un buon modo per il trasporto della fanteria,potevano diventare vere e proprie armi con le quali sconfiggere gli avversari.
Ciò significava assicurarsi oltre il dominio dei mari quello commerciale,cosi i sovrani delle nazione Europee iniziarono una corsa per accaparrarsi i migliori equipaggiamenti.
Se una decisa e importante rivoluzione nelle battaglie navali fu introdotta con l’avvento della polvere da sparo prima e quindi con il cannone subito dopo, innovazione di eguale importanza fu possibile grazie all ‘introduzione della propulsione nel 1850.
Sui ponti delle navi si liberò lo spazio necessario ad accogliere un numero adeguato di bocche da fuoco, ciò comportò la necessità di avere navi più veloci e resistenti .Cosi nel 1860 gli Inglesi vararono la HMS Warrior, la prima nave al mondo con lo scafo in ferro.
Nel 1868 fece la sua comparsa sulle navi da guerra la torretta corazzata, e i progressi fatti nel settore dell'artiglieria terrestre ,fuoco rapido, munizioni compatte, cannoni a retrocarica e a canna rigata ,furono a poco a poco realizzati anche nel campo dell'artiglieria navale.Tutti questi progressi culminarono nella costruzione della nave da guerra moderna: la corazzata.
Tuttavia il progresso più rivoluzionario di questo periodo nel campo della tecnologia navale fu il sommergibile.Il primo a paventare l’ipotesi di un sottomarino dotato di un apparato motore nei primi del 1800,fu l'americano Robert Fulton.
Egli sfruttando il brevetto del francese Claude de Jouffroy d'Abbans voleva porre un motore a vapore sul battello,tuttavia le difficoltà in fase di progettazione portarono Fulton verso la costruzione di un primo Nautilus privo di motore.
Successivamente lo spagnolo Isaac Peral nel 1888 provò ad utilizzare dei motori elettrici e costruì finalmente un sottomarino realmente efficiente, lungo più di 22 metri e capace di raggiungere una velocità di 10,9 nodi in superficie e di 6 in immersione. La soluzione trovata da Peral,trascurava però la possibilità di ricaricare le batterie in mare,si potevano cosi percorrere solo brevi tratti sotto costa.
A superare queste problematiche, seppur con non poche difficoltà, fu John Philip Holland con il suo progetto Plunger.Dopo aver fallito la prima realizzazione per conto della marina americana ,Holland fece costruire un nuovo prototipo che chiamò Holland VI,dotato di un motore a benzina per la navigazione in superficie e di un modernissimo  motore elettrico della Electro Dynamic Company, l'Holland VI fu un successo senza precedenti. Capace di immergersi fino a una profondità di 23 metri il piccolo battello entusiasmò tanto i vertici della marina statunitense, che fu acquistato e messo in servizio con la sigla SS-1 .

Grazie all ‘ingegnere irlandese alla fine del XIX secolo una nuova variabile entrava in gioco nella guerra Navale .
Bibliografia
 https://it.wikipedia.org/wiki/John_Philip_Holland
https://it.wikipedia.org/wiki/Sottomarino

Step#13

Il secolo illuminato
Il XVIII secolo caratterizzato da un susseguirsi di innovazioni belliche, rivolte e battaglie ; si presta perfettamente allo scopo di estrapolare da codesti avvenimenti tutte le varie sfaccettature del verbo combattere.
Eppure tra tutti ,nessuno degli accadimenti di questo secolo, ci restituisce l’accezione più nobile del combattere ,ossia combattere per le libertà, se non la corrente di pensiero e oserei dire di sentire, che tutti questi avvenimenti ha mosso e ispirato , l’illuminismo.
Il settecento ha posto le basi per la civiltà moderna ,senza di esso sarebbe stato impossibile giungere alle conquiste di cui oggi godiamo. Fondamentale dunque per la storia dell’uomo e delle società che esso ha costituito, non può essere compreso senza l’illuminismo, in esso risiede la chiave di volta che ci spiega un intero secolo .Posta dunque la natura motrice di questo movimento, mi corre l’obbligo di rifarmi alle parole di Kant per sintetizzarlo in poche frasi.


«L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo.»

Con questo breve periodo nel saggio” Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo? “ pubblicato sulla rivista tedesca Berlinische Monatsschrift, il filosofo Immanuel Kant ci fornisce una perfetta sintesi del pensiero e del sentimento illuminista.

Mentre nei secoli passati si imbracciava un moschetto in nome di una corona al solo scopo di acquisire beni materiali , con l’illuminismo si combatteva per ottenere conquiste sociali , per diritti da lasciare in eredità alle successive generazioni, per avversare leggi e imposte ingiuste che rendevano impossibile lo sviluppo di intere popolazioni e società.
Sull’onda di questa spinta liberale in America Jefferson e Franklin a seguito dell’imposizione di imposte da devolvere alla madrepatria Inghilterra ,come la Sugar tax e la stamp tax ,fecero leva sul principio di” no taxation without rappresentation”,(nato in quegli anni)che condusse dapprima i coloni americani alla guerra di indipendenza e poi i francesi alla presa della Bastiglia.

                        Emanuel Leutze,Washington attraversa il fiume Delaware,1851,olio su tela

Il XVIII secolo ci ha insegnato che nessuna invenzione o innovazione è più forte dell’idea da cui è mossa, che l’idea e il sentimento di libertà sono i più grandi alleati in un combattimento.
Bibliografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Illuminismo

venerdì 8 maggio 2020

Step#12

Lo sviluppo delle guerre 
La guerra medievale è legata agli sviluppi tecnologici, culturali e sociali  che resero inevitabile una vistosa trasformazione della guerra come veniva praticata nell'antichità, cambiando le tattiche ed il ruolo della cavalleria ed artiglieria. 
La più importante novità tecnologica fu l'introduzione della staffa ,che arrivò in Europa nell'VIII secolo, questa, assieme all'allevamento dei cavalli mise in primo piano la cavalleria, mettendo in condizione i cavalieri di imbracciare una lancia con efficacia e svolgere azioni di appoggio laterali in profondità, impiegando armi da getto. 
Nuova importanza assunse il ruolo del cavaliere, negli eserciti si formarono piccole unità, elitarie e costosissime; questo era al contempo effetto e causa dell'ordine sociale del tempo. Essere un cavaliere implicava grande abilità e prolungato addestramento.
Il Medioevo fu periodo di grande innovazione e produzione di macchine d'assedio: scale a pioli, arieti, torri d'assedio e vari tipi di catapulta, quali il mangano, l'onagro, ed il trabucco, quest’ultimo in particolare assunse ruolo chiave negli assedi .
Il trabucco è una macchina d’assedio di grandi dimensioni che tramite il principio della leva è capace di tramutare l’energia potenziale gravitazionale, immagazzinata dall’innalzamento del contrappeso, in energia cinetica per il proiettile.Largamente diffusa nel Medioevo ,è una macchina capace di lanciare pesi dell’ordine del quintale a distanze superiori dei 100 m con buona precisione.Oltre per l’ efficacia distruttiva ,veniva impiegata negli assedi per la facilità con cui essa poteva essere spostata Il suo utilizzo tuttavia ,subisce una significativa flessione con l’invenzione delle armi da fuoco.





I progressi nella conduzione degli assedi incoraggiarono lo sviluppo di una serie di contromisure. In particolare, le fortificazioni medievali divennero sempre più solide, un esempio è il castello concentrico ,comparvero inoltre nuovi espedienti e tecniche per resistere agli assedi, botole,dispositivi per il getto di pece fusa, acqua bollente , piombo fuso o sabbia arroventata,feritoie, porte segrete per le sortite. Fossati ed altre difese idrauliche, sia naturali, sia modificate ad arte, erano altrettanto importanti. Contro tali difese, è possibile asserire che il rapporto di forze  sul piano meramente logistico pendeva a favore degli assediati.
Cosi fu fino all'introduzione della polvere da sparo,i tradizionali metodi di difesa infatti, si rivelarono sempre meno efficaci nei confronti di un assediante risoluto ,la guerra e le sue tecniche si evolsero cosi insieme all’utilizzo della polvere nera .
Bibliografia
Vittorio Marchis,Storia delle macchine ,Laterza,2005
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_medievale

Step#11

Combattere ai tempi del coronavirus
Oggi il verbo combattere con la sua più classica accezione, ossia quella di avversare un nemico, entra prepotentemente nel parlato dei cittadini di tutto il mondo, riferendosi al Covid-19 e a tutte le conseguenze che esso ha portato nelle nostre vite.
Combattere è divenuto l’imperativo con cui i medici chiedono ai malati,manifestazioni di coraggio e forza ,per rigettare il virus che prolifera nel loro corpo.
Combattere per tanti, per troppi ,ha significato avversare il dolore della perdita anche quando non era possibile celebrarla e renderle un ultimo saluto.
Combattere per molti ha significato vincere la distanza che li separava dai loro affetti, vincere la solitudine nella quale erano e sono costretti.
Combattere ha significato resistere di fronte alle restrizioni imposte, resistere di fronte alle libertà violate.
Combattere significa oggi adattarsi ad un mondo nuovo, plasmare una nuova realtà fatta di mascherine, distanze e disinfettanti che possa farci convivere con il nemico.
Combattere significa oggi per gli scienziati ,vincere la fatica e rimanere a lavoro il più possibile sino ad arrivare ad una cura, significa per i medici rimanere in trincea rischiando la propria vita, significherà per i meno fortunati vivere di ristrettezze, per gli imprenditori aguzzare l’ingegno e reinventarsi ,per politici e rappresentanti delle istituzioni mettere da parte l’interesse partitico o personale e collaborare.
Combattere oggi, significa fare tutto questo e tanto altro ,significa unirsi e farlo insieme.

Step#10

Combattere nel Cinema

Questa scena è tratta dal film Troy, film del 2004 diretto da Wolfgang Petersen. Il film che racconta la storia che portò alla distruzione della città di Troia , è denso di battaglie fisiche ed emotive.Agamennone combatte con il suo esercito per il potere e il denaro,Elena e Paride per il loro amore , Ettore per difendere la propria gente e Achille per la gloria eterna.Nell'estratto è riassunto uno dei combattimenti più famosi della storia antica e moderna ,quello tra Achille e Ettore, nel quale il mirmidone uccide il principe troiano per vendicare la morte dell'amato cugino Patroclo.

Step#09

Combattere per il bene più prezioso

         La liberta che guida il popolo
    Eugène Delacroix,1830, Museo de Louvre Parigi (olio su tela)

Step#08


Combattere prima del V secolo D C 

L’arte di studiare e innovare la guerra è una costante storica, se la scienza e la biologia oggi fanno da padroni nelle guerre moderne tra testate nucleare e armi chimiche ,prima del V Sec d.c. ,la meccanica e la metallurgia rappresentavano la più grande fonte di innovazione .
L’arte del lavorare i metalli influiva pesantemente nella creazione e produzione delle armi che i soldati utilizzavano nel corpo a corpo, si realizzavano sia equipaggiamenti atti alla difesa ,sia armi come lame lance o spade.Celebre e di utillizzo assai diffuso nell’epoca romana fu il Gladio. Adottato a cavallo tra il III ed il II secolo a.C. era una spada con massiccia lama a foglia dalla punta molto marcata. Pur se di certa derivazione Celtica , le origini e la diffusione nell‘antica Roma sono ancora oggi oggetto di dibattito e ricerca. 
Secondo una leggenda, fu Scipione l'Africano il primo a portare a Roma dei gladii hispanici. Subito dopo aver conquistato Carthago Nova , il generale romano pretese dai fabbri cittadini la produzione di 100.000 spade come scotto per la salvezza della loro comunità.







Altre fonti sostengono che i romani avrebbero avuto accesso a spade di produzione ispanica sin dal IV secolo a.C. quando Roma affrontò la "minaccia gallica" sul suolo italico. Fu durante la Battaglia del fiume Anio (361 a.C.) che il romano Tito Manlio avrebbe usato un gladius hispaniensis nel duello contro il barbaro celta che gli valse il soprannome di "Torquato" (portatore del torque, ornamento da lui strappato al nemico ucciso) .
In questo caso, si potrebbe però trattare di un anacronismo terminologico causato dalla lunga convenzione di denominazione della prima spada repubblicana.
Se la metallurgia e la realizzazione degli armamenti personali dei soldati era di fondamentale importanza per vincere le guerre, ancor di più lo era la meccanica ,a questa si deve l’invenzione di armi che riuscivano ad elidere la minaccia nemica senza neppure entrarne in contatto.Tra tutte la più importante fu senza dubbio la catapulta o ballista.Le prime forme di catapulta, già presenti tra gli armamenti di Filippo di Macedonia, erano delle macchine che sfruttavano l ‘energia elastica per il lancio di piccoli proietti o frecce.
Successivamente con l’utilizzo di due molle a torsione si ottenne una macchina più potente con un potere distruttivo mai visto prima.La macchina può infatti arrivare a importanti dimensioni e altezze sino a 6-7 m , i proietti da lanciare diventano oggetti con una massa di 26Kg.

Lo studio di questa ingegnosa macchina, portò Dionisio d ‘Alessandria(270 A .C) a crearne una versione con caricatore multiplo per frecce e i Romani all’invenzione della cheiroballista, macchina leggera montata su un carro a due ruote sostituita poi dalla catapulta ad un solo braccio ,l’onagro.
Bibliografia
Vittorio Marchis,Storia delle macchine ,Laterza,2005

Step#25

Articolo di commiato  Il viaggio iniziato pochi mesi fa con la stesura e pubblicazione del primo articolo del blog si conclude con quest’...