mercoledì 20 maggio 2020

Step#14

La guerra in mare e il XIX secolo
Nel corso dei secoli le tecniche e i tipi di guerra aumentarono significativamente compiendo trasformazioni repentine e radicali.
A partire dalla fine del Medioevo si comprese la fondamentale importanza delle flotte navali,queste se ben equipaggiate,oltre a rappresentare un buon modo per il trasporto della fanteria,potevano diventare vere e proprie armi con le quali sconfiggere gli avversari.
Ciò significava assicurarsi oltre il dominio dei mari quello commerciale,cosi i sovrani delle nazione Europee iniziarono una corsa per accaparrarsi i migliori equipaggiamenti.
Se una decisa e importante rivoluzione nelle battaglie navali fu introdotta con l’avvento della polvere da sparo prima e quindi con il cannone subito dopo, innovazione di eguale importanza fu possibile grazie all ‘introduzione della propulsione nel 1850.
Sui ponti delle navi si liberò lo spazio necessario ad accogliere un numero adeguato di bocche da fuoco, ciò comportò la necessità di avere navi più veloci e resistenti .Cosi nel 1860 gli Inglesi vararono la HMS Warrior, la prima nave al mondo con lo scafo in ferro.
Nel 1868 fece la sua comparsa sulle navi da guerra la torretta corazzata, e i progressi fatti nel settore dell'artiglieria terrestre ,fuoco rapido, munizioni compatte, cannoni a retrocarica e a canna rigata ,furono a poco a poco realizzati anche nel campo dell'artiglieria navale.Tutti questi progressi culminarono nella costruzione della nave da guerra moderna: la corazzata.
Tuttavia il progresso più rivoluzionario di questo periodo nel campo della tecnologia navale fu il sommergibile.Il primo a paventare l’ipotesi di un sottomarino dotato di un apparato motore nei primi del 1800,fu l'americano Robert Fulton.
Egli sfruttando il brevetto del francese Claude de Jouffroy d'Abbans voleva porre un motore a vapore sul battello,tuttavia le difficoltà in fase di progettazione portarono Fulton verso la costruzione di un primo Nautilus privo di motore.
Successivamente lo spagnolo Isaac Peral nel 1888 provò ad utilizzare dei motori elettrici e costruì finalmente un sottomarino realmente efficiente, lungo più di 22 metri e capace di raggiungere una velocità di 10,9 nodi in superficie e di 6 in immersione. La soluzione trovata da Peral,trascurava però la possibilità di ricaricare le batterie in mare,si potevano cosi percorrere solo brevi tratti sotto costa.
A superare queste problematiche, seppur con non poche difficoltà, fu John Philip Holland con il suo progetto Plunger.Dopo aver fallito la prima realizzazione per conto della marina americana ,Holland fece costruire un nuovo prototipo che chiamò Holland VI,dotato di un motore a benzina per la navigazione in superficie e di un modernissimo  motore elettrico della Electro Dynamic Company, l'Holland VI fu un successo senza precedenti. Capace di immergersi fino a una profondità di 23 metri il piccolo battello entusiasmò tanto i vertici della marina statunitense, che fu acquistato e messo in servizio con la sigla SS-1 .

Grazie all ‘ingegnere irlandese alla fine del XIX secolo una nuova variabile entrava in gioco nella guerra Navale .
Bibliografia
 https://it.wikipedia.org/wiki/John_Philip_Holland
https://it.wikipedia.org/wiki/Sottomarino

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