lunedì 1 giugno 2020

Step#20

Acciaio e guerra, un connubbio millenario
L’evoluzione tecnologica e scientifica degli ultimi secoli ha portato all’invenzione di una pluralità di materiali che hanno rivoluzionato il modo di combattere .
L’uranio e il plutonio sono i costituenti degli ordigni che hanno fatto la storia ,la dinamite e la polvere da sparo hanno rivoluzionato la concezione stessa degli eserciti ,kevlar e altri agenti chimici hanno fatto da guida verso nuove tecniche di assedio . 
Tuttavia il materiale principe di qualsiasi combattimento è senza ombra di dubbio l’acciaio.
L’acciaio è un materiale piuttosto antico nato per e grazie al combattimento.
Nel tentativo di creare una lama più leggera e letale l’uomo si imbattè nella prima tecnica di siderurgia, il damasco saldato.
Dai forni estrattivi primitivi si otteneva un ammasso di ferro-acciaio disomogeneo ,pieno di scorie di fusione carboniose, una volta forgiato allungandolo e ripiegandolo su se stesso svariate volte permetteva la riduzione delle inclusioni nocive e la diffusione del carbonio in modo uniforme nel pacchetto. Fu questa la tecnica utilizzata sicuramente in alcune lame etrusche del IV secolo a.C. in cui due tipi di acciaio-ferro più ferro meteorico vennero saldati insieme: l'acciaio (o ferro carburato) per il tagliente; il ferro e il ferro meteorico per i lati della lama, più morbidi e resilienti, ottenendo volutamente un notevole effetto estetico. Questa era la tecnica usata dai fabbri dei Celti e degli Antichi Romani, passata poi ai Germani .Proprio le popolazioni nordiche crearono un nuovo tipo d acciaio

“durior [...] ferro quod noricus excoquit ignis, it. "Più duro del ferro temperato dal fuoco norico".

Cosi scriveva ovidio del chalybs noricus ,un acciaio ad alto contenuto di carbonio prodotto nell'antica regione norica e famoso in tutto l'Impero romano, dove era impiegato per la produzione di armi, per la sua durezza. Un centro di produzione era Magdalensberg.

Data la capacità di assorbire i colpi oltre a quella di impartirli l’acciaio fu successivamente impiegato per produrre equipaggiamenti di difesa come parastinchi ,spalline e corazze.
A seguito dello sviluppo tecnologico che portò alle armi da fuoco l’utilizzo delle spade cadde in disuso ,tuttavia l’acciaio trovò il modo per rientrare, con l’ennesima evoluzione ,nel gioco della guerra armata.
Negli anni immediatamente precedenti alla prima guerra mondiale la produzione di armi aumentò considerevolmente nel Regno Unito, ma si incontrarono problemi per l'eccessiva erosione delle superfici interne delle canne da fuoco. Un mettallurgo inglese di nome Harry Brearley cominciò a sperimentare nuovi tipi di acciaio con maggiore resistenza alle alte temperature . Fece alcune prove aggiungendo una certa percentuale di cromo, ottenendo una più alta resistenza alle alte temperature rispetto agli acciai al carbonio.
Brearley chiamò dapprima questa nuova lega "rustless steel" (acciaio senza ruggine), ma Ernest Stuart, della manifattura di coltelleria Portland Works, suggerì la denominazione più eufonica "stainless Steel" (acciaio senza macchie). Si ritiene che il primo vero acciaio inossidabile, prodotto da Brearley con una fornace elettrica il 13 agosto 1913, fosse una lega ferrosa contenente lo 0,24% di carbonio e il 12,8% di cromo (in peso).
Nel 1920 l'ente siderurgico britannico "Iron and Steel Institute" gli assegnò la Bessemer's Gold Medal per la sua scoperta.
L’acciaio viene ancora impiegato per la realizzazione di coltelli da combattimento ,pistole o come parte dei materiali compositi con cui si realizzano i carri armati . 

Bibliografia

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