lunedì 1 giugno 2020

Step#19

Chimica di guerra 
Combattere e guerra sono sempre stati sinonimi di scienza ,tuttavia se il progresso tecnologico è senza dubbio l’aspetto positivo di questa relazione, la letalità e pericolosità  di alcune armi, come quelle chimiche e nucleari ,rappresentano non solo un aspetto negativo ,ma crimini cosi efferati ed atroci da far si che l’utilizzo di essi sia diffidato dalle comunità internazionali .
La quasi totalità dei paesi del mondo ha infatti preso parte ,dapprima nel 1993 alla convenzione sulle armi chimiche che proibisce qualsiasi attività rivolta a sviluppo, produzione, acquisizione, detenzione, conservazione, trasferimento e uso di armi chimiche e dei materiali ad esse collegati ;poi nel 1995 al trattato di non proliferazione nucleare che si basa su tre principi: disarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare.
A discapito della notorietà degli usi fatti del nucleare e della storia che lega questa branca della scienza alla guerra ,la chimica in battaglia ha radici poco conosciute e ben più antiche.
Nel 10.000 a.C. circa alcune popolazione stanziate nell’attuale regione sudafricana usavano frecce avvelenate, imbevendo il legno e le punte con veleni di scorpioni o serpenti ,ignare delle implicazioni scientifiche, queste società guerriere dette Sam costruivano le primi armi chimiche .
L’utilizzo dei veleni e la tossicità di alcune sostanze furono utilizzate largamente anche dai popoli orientali ,scritti cinesi risalenti al IV secolo a.C. descrivono ricette per la produzione di gas velenosi od irritanti da usare in guerra ed in altre occasioni.
Tuttavia la testimonianza più antica dell'uso di gas velenosi in guerra risale al V secolo a.C., durante la guerra del Peloponneso, fra ateniesi e spartani.
 Le forze di Sparta studiarono una miscela incendiata di legno, resina e zolfo sperando che il fumo velenoso entrato nei polmoni degli ateniesi li tramortisse rendendoli inermi rispetto ai loro attacchi .
Altri utilizzi documentati di armi chimiche riconducono sia ai persiani ,che ricorsero all'uso di veleni per opporsi all'avanzata di Alessandro Magno (334 - 331 a.C.), sia ai romani che li diffusero anche ad oriente fornendo un arma importante ai bizantini contro gli arabi.
A seguito di questi utilizzi, complice la complessità della materia e l’evoluzione di altre discipline a scopo bellico, l’utilizzo delle armi chimiche cadde in disuso per parecchi secoli .
A paventarne nuovamente l’utilizzo nel rinascimento fu Leonardo Da Vinci ,nei suoi manoscritti  l’ingegnere toscano annotava quanto segue

«gettare veleno in forma di polvere sulle galee. Gesso, solfuro d'arsenico triturato, e verderame in polvere si possono lanciare sulle navi nemiche per mezzo di piccoli mangani, e tutti coloro che respirando inaleranno la polvere nei polmoni saranno asfissiati.»


Un esimio propugnatore dell’utilizzo delle armi chimiche a secoli di distanza dall’impiego bizantino fu il chimico britannico Lyon Playfair . Inventore di alcune armi chimiche come bossoli contenti veleni e armi che sprigionavano gas letali Playfair offri i suoi studi alla corte inglese, la quale declinò l’offerta a causa dell’atrocità dei mezzi costruiti dal chimico .A seguito del diniego Playfair scrisse

«Non c'era senso in quell'obiezione. Si considera condotta di guerra legittima riempire proiettili con rottami di ferro che schizzano in tutte le direzioni e uccidono nelle maniere più spaventose. Perché un vapore velenoso che dovrebbe uccidere gli uomini senza sofferenze deve essere considerato invece illegittimo rimane incomprensibile. La guerra è distruzione, e quanto più distruttiva la si rende con le minori sofferenze, tanto prima terminerà quale barbaro metodo di proteggere gli interessi nazionali. Non c'è dubbio che col tempo la chimica verrà usata per alleviare le sofferenze dei combattenti, e anche dei criminali condannati a morte.»

A discapito di ciò che meritoriamente sostenne a suo tempo il governo Inglese circa l’utilizzo della chimica in guerra ,armi chimiche furono poi utilizzate in tutte le più importanti guerre del XX secolo. In molti paesi a oriente di Greenwich queste vengono ancora utilizzate nonostante  le tragiche implicazioni che ne conseguono  . Il connubio tra chimica e guerra appare oggi evidente,ciò che tuttavia lo è ancor più ,è la conquista di civiltà che si è avuta con la convenzione del 1993 .
Bibliografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Armi_chimiche
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_chimica
https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_con_armi_nucleari

Nessun commento:

Posta un commento

Step#25

Articolo di commiato  Il viaggio iniziato pochi mesi fa con la stesura e pubblicazione del primo articolo del blog si conclude con quest’...